MONUMENTI DI RILIEVO

Anfiteatro Romano

Sito in piazza Stesicoro, probabilmente costruito sotto l'impero di Augusto, è di forma ellittica con l'asse maggiore di 125 metri e quello minore di 105 metri. Si estende sino alla zona occupata da via Manzoni, per giungere all'altezza di via Penninello. L'arena è, per grandezza, seconda solo al Colosseo, misurando metri 71 x 51 (Colosseo metri 86 x 54). Molti edifici pubblici, ricostruiti dopo il terremoto del 1693, vennero realizzati in parte mediante l'utilizzo dei grossi marmi provenienti da questo Anfiteatro.

Basilica Cattedrale di S. Agata

La chiesa, dedicata alla patrona di Catania, Sant'Agata, fu iniziata fra il 1091 e il 1092, sulle rovine delle terme romane Achillee, per ordine del normanno Ruggero, conquistatore della città nel 1074, e venne consacrata nel 1094 dal vescovo bretone Ansgerio. Distrutta dal terremoto del 1169, venne ricostruita sotto il vescovo Roberto; i lavori, intrapresi nel 1171, si protassero fino al tempo di Arrigo VI, anche perchè la volta rifatta a travi venne distrutta, poco dopo la costruzione, da un violento incendio. Aveva un campanile alto 99 metri, che crollò sulla chiesa, distruggendola, a causa del terremoto.

Il Duomo venne ricostruito dalle fondamenta tranne nella parte absidale. Infatti le absidi si salvarono, a testimonianza che essa non era solo una Chiesa, ma anche una fortezza (ecclesia munita). Il disegno fu affidato all'architetto Girolamo Palazzotto e successivamente la costruzione fu completata da Giovan Battista Vaccarini, che vi lavorò dal 1730 al 1758. Sei anni infatti occorsero all'architetto palermitano per erigere il magnifico prospetto in marmo a due ordini di colonne: le inferiori, in granito, si suppone provengano dall'antico Teatro. La facciata è in alto ornata da una nicchia con S.Agata e un angelo.

Nel prospetto del fianco sinistro, realizzato a lesene accoppiate, primeggia il bellissimo esemplare di portale marmoreo attribuito a Gian Domenico Mazzola di Carrara e risalente al 1577. Il campanile è opera del 1869, mentre la balaustra che cinge il Duomo ai due lati è stata costruita tra i primi dell'800 e ultimata nel 1908. E' lunga 120 metri circa ed è sormontata dalle statue di nove Santi siciliani: Leone, Attanasio, Luca, Rosalia, Beato Bernardo Scammacca, Attalo, Sesto, Giacomo ed Everio.

La Cattedrale conserva, oltre le tombe di Vicerè e Vescovi, le spoglie di Vincenzo Bellini e, ovviamente, le reliquie della Santa. Sotto la parte antistante la Chiesa, da un cancelletto, si accede ai resti delle terme romane delle 'Achillee', che pare siano state costruite dai romani sui resti della antica Agorà (che era il centro della città).

Castello Ursino

Situato nell'omonima piazza, è uno degli esempi più importanti di castello medievale. Eretto per ordine di Federico II di Svevia dall'arch. militare Riccardo da Lentini, tra il 1239 e il 1250, al centro del golfo di Catania, a strapiombo sul mare. Fu costruito in senso di ammonimento verso i catanesi, che avevano tentato di unirsi alla lega delle città guelfe. Federico II fece inoltre collocare in un'edicoletta in alto all' ingresso, un'aquila che sgozza un'agnello: l'aquila rappresenta Federico II, l'agnello i catanesi..! In passato fu sede di Re, di Parlamenti e anche di prigione. Oggi è sede del Museo Civico. Conserva sculture ellenistiche, antichi mosaici trovati a Catania, resti di palazzi crollati durante il terremoto del 1693, quadri di pittori famosi, monete ed armi antiche.

Chiesa di S.Nicolò l'Arena

Si trova in piazza Dante ed è la più grande chiesa della Sicilia. L'inizio di questo grandioso tempio, risale al 1558. La lava del 1669 ne sconquassò le absidi e i monaci decisero di ricostruire le parti danneggiate, dando l'incarico ad un grande architetto, il romano Giovanni Contini. Ma il terremoto del 1693 ridusse tutto ad un cumulo di rovine. La chiesa attuale fu iniziata subito dopo il terremoto su progetto dell'arch. Francesco Battaglia e i lavori continuarono sino al 1735. In quella data, per vari motivi, il lavoro venne interrotto. Le colonne infatti, non sono diroccate, ma incomplete. Avrebbero dovuto reggere il frontone e l'attico, popolato di statue.

La Chiesa possiede un organo grandioso, del cassinese Donato del Piano, che vi lavorò ben 13 anni. L'organo ha 72 registri, 5 ordini di tastiere, 2.916 canne e riesce a riprodurre tutti gli strumenti musicali. E' ricordato tra le cose più belle nel 'Piacere' di Gabriele D'Annunzio.

Elefante di Piazza Duomo (Liotru)

E' il simbolo di Catania. L' elefante è antichissimo e l'autore è ignoto anche se qualcuno lo attribuisce al mitico Dedalo. L' obelisco è egizio e proviene da Siene, ha otto facciate e su esse sono incisi geroglifici relativi al culto della dea Iside. La fontana settecentesca è opera del Vaccarini. Il suo nome e, in un certo senso, anche la sua storia, sono legati ad un mago di nome Eliòdoro, vissuto nell' VIII secolo d.C., ai tempi dell' imperatore Costantino. Egli con i suoi incantesimi, oltre a tramutare gli uomini in bestie e a far apparire vicine le cose lontane, pare si servisse dell'elefante per i suoi velocissimi spostamenti da Catania a Costantinopoli. I catanesi vollero chiamare il nostro elefante con lo stesso nome del mago.

Ma il nome ha subìto, nella forma dialettale, delle trasformazioni: Eliòdoro; Liòdoro; Liodru; Liotru. Naturalmente tutto ciò fa parte della leggenda, ma è certo, in ogni caso, che il mago morì per opera di Leone, vescovo di Catania, che in seguito divenne Papa Leone II e poi Santo (San Leone II il Taumaturgo). Eliòdoro venne infatti esorcizzato dal vescovo che gli gettò addosso la sua stola: il mago cadde in una fornace, che ardeva a pochi passi, diventando subito un mucchio di cenere.

Fontana dell'Amenano

In piazza Duomo, all'ingresso della Pescheria, si erge questa bella fontana, realizzata nel 1867 dallo scultore Tito Angelini. Rappresenta il mitico dio del fiume Amenano. Dai catanesi è chiamata 'Acqua a linzolu' ad indicare il gioco dell'acqua che vien giù dalla vasca. Il fiume, prima scorreva in superficie ed è quello sulle cui rive fu fondata l'antica Katàne.

Fontana di Proserpina

Sorge in piazza Giovanni XXIII (Stazione). Opera dello scultore Giulio Moschetti da Ascoli Piceno, fu realizzata alla fine del 1899 e rappresenta la dea Proserpina rapita da Plutone, dio degli Inferi. Perfetto il senso della proporzione, lodevole anche per il fatto che fu realizzata sul posto, senza bozzetti e in soli 3 mesi.

Porta Garibaldi ('U Futtinu)

Si trova in piazza Palestro e fu realizzato nel 1768 dal catanese Stefano Ittar, con cocci di lava e pietra bianca di Siracusa. All'origine fu chiamata Porta Ferdinanda, in onore a Ferdinando IV di Borbone per festeggiare le sue nozze con Maria Carolina d'Austria. L'uccello con le ali spiegate, da molti ritenuto un'aquila, è in effetti una fenice: il mitico uccello che rinasce dalle sue stesse ceneri. Proprio come ha fatto Catania, rinascendo dalle sue..!

Teatro Greco-Romano

Situato in via Vittorio Emanuele e originariamente greco, fu rifatto in buona parte dai romani che vi costruirono la tribuna del Console nel cuneo centrale. Da esso, Alcibiade parlò ai catanesi nel 415 a.c. per convincerli ad allearsi ad Atene e combattere contro Siracusa, durante la Guerra delPeloponneso (432-404 a.c.). Era adorno di una serie di archi poggianti su colonne (alcune furono poi riutilizzate per la ricostruzione di Catania, dopo il terremoto del 1693). Poteva contenere 7.000 spettatori.

Puzzle- Catania & Dintorni
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